Ieri sera, ore 20:30 post cena. Casa nostra.
Eravamo in salotto, io seduta sul divano a leggere un libro, Bruno seduto sul divano al cellulare ed i bambini sul tappeto a giocare con le Lego, ognuno impegnato in costruzioni differenti.
Ad un certo punto Nicolò si allontana per soffiarsi il naso e Tommaso gli "ruba" un'elica per la sua costruzione. Nicolò interviene prontamente per riprendersela e Tommaso scoppia in un pianto (capriccio) che durerà 10 minuti.
Tommaso non ci chiede aiuto, piange a fatica, ma mantiene il suo atteggiamento.
Sia io che Bruno lo lasciamo fare ed ogni tanto chiediamo come sta, senza ricevere risposta.
Nel frattempo Nicolò continua a costruire e dopo circa 10 minuti si alza, va dal fratello e con una calma, un'empatia ed una gentilezza disarmante gli dice che si era ripreso l'elica non perchè non voleva farlo giocare ma perchè stava costruendo per lui una bellissima astronave. A questo punto gliela dona abbracciandolo e consolonadolo.
E così che Tommaso alza la testa e lo ringrazia ed insieme si rimettono a giocare.
Li abbiamo lasciati fare per qualche minuto e poi abbiamo celebrato il bellissimo gesto di Nicolò dicendogli quanto eravamo fieri di lui per quello che aveva fatto e per come aveva tranquillizzato il fratello.